Via alla campagna di comunicazione per far conoscere il prodotto di Scardovari che dal 2013 è riconosciuto DOP. Il presidente Mancin: «Basta grande distribuzione, ora puntiamo alla ristorazione. Lagune, problema irrisolto»

Nel 2023 saranno i primi dieci anni di DOP per l’oro nero del Delta. La Cozza di Scardovari, infatti, ha ottenuto lo status di Denominazione di origine protetta nel 2013, segnando così una sorta di unicum essendo il primo DOP italiano per i molluschi. Un prodotto pregiato, ma ancora poco conosciuto, per questo, e in previsione della raccolta che inizierà a maggio, che da alcuni mesi è in atto una massiccia campagna di promozione frutto di un vero e proprio piano di comunicazione realizzato dalla Fondazione Qualivita di Siena ed Eurofishmarket per conto del Consorzio di Tutela della Cozza di Scardovari.

Più vendite
L’obiettivo è chiaro: vendere più cozze DOP, considerato anche che la produzione è limitata a un paio di mesi all’anno, natura e clima permettendo. «Numerosi pescatori che non avevano aderito a questo marchio dal 2022 saranno partecipi della produzione, ciò significa che nonostante tutte le problematiche, prezzo basso compreso, anche i nostri operatori cominciano a crederci» spiega Paolo Mancin presidente della cooperativa Delta Padano e del Consorzio Tutela, che fanno entrambi parte della grande famiglia del Consorzio pescatori del Polesine dell’estremo Delta. Da qui la volontà di ampliare la commercializzazione: «Dopo un lungo iter siamo arrivati ad avere il piano di comunicazione pronto al decollo. Negli ultimi anni avevamo puntato sulla grande distribuzione per vendere il nostro prodotto, ma non ci ha dato i risultati sperati, così abbiamo deciso di cambiare target mirando agli operatori della ristorazione e della distribuzione di riferimento oltre alla comunità locale, rendendoli una sorta di cassa di risonanza nel processo di riconoscibilità del prodotto».

Comunicazione mirata
Da qui è nato un ampio progetto che partendo da un uso consapevole dei social attraverso la distribuzione di contenuti informativi che raccontino la DOP, che vedono insieme alla tradizionale brochure di settore anche un’apposita cartellonistica stradale che reciterà questa frase: “Benvenuto nel territorio della Cozza di Scardovari DOP” per sottolineare il legame che esiste tra prodotto e luogo di provenienza.

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Fonte: Il Gazzettino – Rovigo