Il Mytilus Galloprovincialis è un mollusco bivalve dalla forma allungata, dotato di una conchiglia colore nero-violaceo, con le valve che presentano una forma arrotondata nella parte più larga. Cresce nelle acque della laguna della Sacca di Scardovari, dove il fiume Po incontra il Mare Adriatico. La zona di produzione è identificata proprio con la Sacca di Scardovari e i territori delle frazioni di Scardovari, Ca’ Mello e Santa Giulia, nel comune di Porto Tolle, in provincia di Rovigo, nella regione Veneto.

Metodo di produzione
Le fasi di depurazione, lavorazione e confezionamento della Cozza di Scardovari DOP vengono effettuate con l’acqua dell’omonima Sacca, e devono essere svolte nel territorio circostante. Il termine “sacca” individua un’insenatura che ha una superficie di 3.200 ettari e una profondità media di 1,5-2 m, che rimane in comunicazione con il mare aperto attraverso una “bocca lagunare: La semina e l’accrescimento del seme possono essere effettuate solo in vivai all’interno della Sacca di Scardovari, e ogni pescatore predispone le reste in modo da avere una densità di 10-15 unità per metro quadro. Il seme viene raccolto lungo le superfici sommerse, pescando su banchi naturali o catturando la semina che si fissa su corde o appositi collettori posizionati negli allevamenti in mare, prospicienti il Delta del Po. La raccolta è manuale e avviene quando il prodotto raggiunge la taglia minima di circa 5 cm.11 prodotto raccolto deve essere consegnato al punto di sbarco con modalità che ne consentano di verificare la qualità, e da qui deve essere portato agli impianti di depurazione di Scardovari con mezzi dotati di cassone isotermico. Al termine della depurazione il prodotto viene confezionato in retina o sottovuoto, stoccato in cella a una temperatura di refrigerazione e avviato direttamente alla spedizione in giornata, o al massimo il giorno seguente, a seconda delle ordinazioni.

Il Consorzio
Il Consorzio di Tutela della Cozza di Scardovari DOP nasce nel 2017 per tutelare e promuovere la Cozza di Scardovari, primo mollusco in Italia ad aver ottenuto nel 2013 il riconoscimento europeo della DOP, a cui si è aggiunta successivamente la certificazione BIO. L’organismo è parte dell’importante Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine 0.P., una grande comunità di pescatori nata nel 1936 e che oggi riunisce 14 Cooperative e 1.500 operatori, di cui circa la metà donne. Il Consorzio di Tutela della Cozza di Scardovari DOP e CSQA Certificazioni, ente indipendente autorizzato dal MIPAAF, in qualità di garanti della filiera certificata si assicurano che vengano rispettati i principali requisiti del disciplinare di produzione quali origine, caratteristiche fisiche, metodologia e impianti di produzione, confezionamento ed etichettatura. Le caratteristiche qualitative, fisiche e organolettiche della Cozza di Scardovari DOP sono il risultato dell’incontro tra le peculiarità ambientali della Sacca di Scardovari, situata all’interno del Parco Regionale del Delta del Po Veneto, e un “saper fare” che si tramanda da generazioni contribuendo alla tradizione ittica nazionale.

UNICA, ITALIANA, VERA
Tra le iniziative frutto di una strategia integrata, definita con il piano di produzione e commercializzazione finanziato dai fondi FEAMP-M1PAAF e realizzata dal Consorzio di Tutela, in collaborazione con Eurofishmarket e Fondazione Qualivita, troviamo uno strumento innovativo per la tracciabilità che ha l’obiettivo di garantire la massima trasparenza del processo produttivo, grazie alla piattaforma digitale realizzata dalla startup innovativo pOsti e a un QrCode che fungerà da ponte tra consumatore e azienda mostrando i dati del produttore, la sua storia e i momenti salienti del processo di lavorazione.

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Fonte: GustoSano